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Pubblicato il Set 10, 2019

TITANIC – un pezzo di storia mai raccontato

“Mi trovavo sul Titanic quando affondò. Andando alla deriva aggrappato ad un relitto fra le  acque gelide di quella notte tremenda, un’onda spinse John Harper vicino a me.

Abbarbicato ad un rottame della nave, gridò: «Sei salvato?».

«No», risposi. Egli continuò: «Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato».
L’onda lo allontanò, ma stranamente un po’ più tardi si ritrovò vicino a me. «Sei salvato ora?». «No», risposi, «onestamente non posso dire di essere salvato». Ancora una volta mi ripeté il verso biblico: «Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato» (Atti 16:31). Poi perdette la presa del relitto su cui si trovava e affondò.

In quel luogo, solo nella notte, e con tre chilometri di acqua sotto di me, credetti. Io sono l’ultimo convertito di John Harper”.

L’avevano chiamata “Titanic” ossia “Il più forte degli dei”. L’inaffondabile, “Dio stesso non potrebbe affondarla” si diceva, come dire: “Noi non moriremo mai”.

L’autonomia e l’indipendenza umana era affermata. Ma al quinto giorno del suo viaggio inagurale, in meno di tre ore la tragedia si concluse. John Philips, l’arrogante ufficiale della nave dopo il sesto avvertimento di pericolo di iceberg rispose: “Tacete!”.    Di    fronte    alla morte certa, esclamò: “Dio perdonami! Dio perdonami!”.

Il costruttore del Titanic Thomas Andrews trascorse gli ultimi minuti della sua vita fissando un dipinto intitolato:  “Il nuovo mondo che verrà”.

Tra i 143 passeggeri della prima classe, non ci furono che 4 vittime, mentre 53 bambini su 76 della seconda classe perirono.

Quando il Titanic partì vi erano 3 classi. Quando affondò, ci furono solo due tipi di persone: “salvati” e “non salvati”. Anche davanti a Dio vi saranno solo due categorie di persone.

L’avvertimento è lanciato, l’arca di salvezza varata da Gesù col suo sacrificio è pronta. Là non v’è nessuna distinzione, tutti possono trovare salvezza.

Cosa farai tu, ti troverai fra i salvati o i perduti?

Ed un'altra testimonianza tratta da FB del 22/10/2019 (Chiesa dei Fratelli), il missionario John Harper.

Era il 15 Aprile 1912, quando il transatlantico Titanic affondò sotto le acque ghiacciate del Nord Atlantico portando con sé 1517 vite. La più grande, la più lussuosa nave conosciuta dall’uomo in quel tempo se n’era andata, ricordando al mondo la nostra fragilità di esseri umani. Ma l’affondamento del Titanic fu più di una tragedia storica. C’è la storia di un eroismo coraggioso e di una fede incrollabile. John Harper era a bordo del Titanic quando questa salpò da Southampton, Inghilterra, nel suo viaggio inaugurale. Evangelista, originario da Glasgow, Scozia, era ben noto attraverso il Regno Unito come un appassionato oratore carismatico che aveva portato molte persone a Cristo tramite il dono della sua predicazione. Nel 1912 il reverendo Harper ricevette un invito per parlare alla Moody Church di Chicago, USA, e l’11 aprile 1912 John Harper si imbarcò sul Titanic.

Il Rev. Craig Dyer, della Harper Memorial Baptist Church, scrive: ‘Era stato usato dal Signore nella predicazione del vangelo nella Moody Church di Chicago. Era stato invitato dalla Moody Church a ritornarvi per fare altre campagne evangelistiche. Dal momento che il Titanic stava facendo il suo viaggio inaugurale, sembrò questo il modo più conveniente per recarsi lì’.

Il mondo fu affascinato dalla nave. Proclamata ampiamente come inaffondabile, era il più grande oggetto mobile mai costruito dall’uomo in quell’epoca. Alcune delle persone più ricche del mondo erano a bordo. Mentre molti passeggeri parlavano di operazioni commerciali, acquisti e desideri materiali, John Harper diligentemente condivideva l’amore di Cristo con gli altri. I sopravvissuti riferirono di aver visto Harper, nei giorni precedenti alla tragedia, vivere come un uomo di fede, pronunciando parole gentili e condividendo l’amore di Cristo. La sera del 14 aprile, mentre i passeggeri ballavano nella sala da ballo e tentavano la fortuna ai tavoli da gioco, John Harper mise sua figlia a letto e fece le sue letture devozionali come faceva ogni sera. Alle 23.40 il Titanic urtò un iceberg. La nave inaffondabile era condannata. Sia che fossero increduli o inconsapevoli, i passeggeri continuarono nei loro divertimenti. Soltanto quando l’equipaggio della nave mandò una serie di segnali di pericolo, illuminando la notte senza luna, i passeggeri finalmente si resero conto della gravità della loro situazione. Seguì allora il caos.
Accadde tutto così rapidamente, che John Harper potè solo reagire. La sua riposta lasciò uno storico esempio di coraggio e di fede. Harper svegliò sua figlia, la sollevò e l’avvolse in una coperta prima di portarla sul ponte. Qui, con un bacio la salutò e l’affidò nelle mani di un membro dell’equipaggio, che la calò nella scialuppa numero 11. Harper sapeva che non avrebbe mai più visto sua figlia e che ella sarebbe rimasta orfana all’età di 6 anni.

Il Rev. Craig Dyer continua: ‘Che cosa dev’essere stato per lui separarsi da lei, salutarla con un bacio, deporla in una scialuppa e sapere che mentre tutti intorno a lui lottavano per sopravvivere a quella sciagura, egli era pronto a rinunciare alla sua vita perché altri potessero prendere il suo posto’.

Poi Harper diede il suo giubbotto di salvataggio a un passeggero, ponendo così fine ad ogni possibilità di sopravvivenza. Mentre la luce di altre ambizioni mondane incominciava a tremolare e a morire, quella di John Harper diventava ancor più luminosa.

L'immagine può contenere: 1 persona, vestito elegante e primo piano

Rev. Craig Dyer: ‘Sappiamo da un sopravvissuto che egli in realtà gridava a gran voce: ‘Donne, bambini e peccatori, nelle scialuppe!’ Così egli capì che c’era qualcosa di più importante che sopravvivere a quel terribile disastro. Capì che c’era molta gente impreparata ad affrontare l’eternità’.

Mentre il suono del terrore e della confusione continuava, Harper si concentrò sullo scopo affidatogli da Dio. I sopravvissuti riferirono di averlo visto sul ponte superiore circondato da passeggeri terrorizzati, mentre pregava in ginocchio per la loro salvezza.
Alle 2.40 del mattino il Titanic scomparve sotto l’Atlantico del Nord, lasciando come una nuvola a forma di fungo di fumo e vapore sulla sua tomba e, tragicamente, più di mille persone, incluso Harper, che lottavano per le loro vite nell’acqua gelata. Egli cercò di trovare un pezzo di relitto galleggiante per aggrapparvisi. Rapidamente nuotò verso ogni persona che potè trovare, sollecitandola a mettere la propria fede in Gesù Cristo. Mentre la morte costringeva altri ad affrontare la follia dei progetti della loro vita, il desiderio di John Harper di portare uomini a Gesù Cristo divenne più vitale man mano che egli faceva gli ultimi respiri.
Ancora dal Rev. Craig Dyer: ‘Nell’acqua John Harper si muoveva come meglio poteva parlando a quante più persone possibili. La sua domanda era: ‘Sei salvato?’ Se non lo erano, spiegava loro il più rapidamente possibile il Vangelo’.
Presto John Harper cominciò a soccombere al mare. Persino nell’ultimo momento, questo instancabile uomo di fede immortale, continuò nello scopo della sua vita di conquistare le anime perdute.

Un sopravvissuto del Titanic ha dichiarato: ‘Sono un sopravvissuto del Titanic. Sono stato una delle sole 6 persone su 1517 ad essere tirato fuori dalle acque ghiacciate in quella terribile notte. Come le centinaia di persone attorno a me, mi trovai a lottare nelle acque fredde e scure del Nord Atlantico. Il gemito dei morenti risuonava nelle mie orecchie, quando galleggiò vicino a me un uomo che mi chiese: ‘La tua anima è salva?’ Lo udii rivolgersi anche ad altri e lui, con tutti quelli che erano intorno a me, sprofondarono sotto l’acqua per l’eternità. Lì, solo nella notte, con due miglia di acqua sotto di me, gridai a Cristo di salvarmi. Io sono l’ultimo convertito di John Harper’.

Harper, come sapeva, non sopravvisse, ma il suo esempio di fede imperitura e di consacrazione alla Parola di Dio vive come un esempio per tutti. In mezzo a quel disperato assembramento di uomini, donne e bambini che stavano annegando, egli li affidò alla croce e, così come visse, morì con quell’unico nome sulle labbra: Gesù Cristo.

 
 

Pubblicato il Set 10, 2019

di Adriano Carmelo Bartolomeo

la perla 7Carissimo amico, carissima amica forse credi di poter vivere senza Cristo e permetterti di morire senza di Lui. Al presente probabilmente ti senti al sicuro, ma la morte farà vacillare ogni tua certezza.

La tua vita potrà essere bella a vedersi, ma quando arriveranno le sofferenze, se la tua vita non è fondata sulla Rocca dei secoli "Cristo", si schianterà. Puoi ritenere leciti i tuoi piaceri mondani, ma essi diventeranno amari come l'assenzio al tuo palato. Quando arriverai al fondo della tua coppa intossicata, le più raffinate bevande risulteranno peggio del fiele.

Il tempo della grazia sta per scadere ormai rimane poco affinché l'offerta del sacrificio di Cristo possa salvare la tua anima, senza che tu faccia niente, solo credere a questo sacrificio per il perdono dei tuoi peccati e a colui che lo ha mandato "il Padre". La parola del Signore parla chiaro, gli eventi che stiamo vivendo in questo periodo, portano all'inevitabile ritorno di Cristo per rapire la sua chiesa, portando a termine questo periodo di grazia che dura da duemila anni e all'apparizione nella scena mondiale, dell'anticristo, che porterà alla rovina di questa umanità.

Oggi è il tempo accettevole, domani potrà essere troppo tardi, non ritardare. Oggi se senti la sua parola, accettala. Potrai dire che "sono giovane e devo divertirmi, domani ci penserò", potrai dire che "devo crescere i miei figli e non ho tempo per queste cose", potrai dire che "devo lavorare e non ho tempo per pensare a ciò" potrai trovare qualsiasi scusa, ma sappi che Gesù è morto per te e per me, affinché chiunque creda in Lui sia salvato e passi dalla morte a cui è destinato alla vita eterna in Lui.

la perla 6Non vivere questa vita senza chiederti a quale scopo la vivi, non siamo su questa terra per vivere e morire come gli animali, noi esistiamo per cose maggiori per speranze che non finiscono in questa vita ma vanno ben oltre, vanno alla vita eterna o con Cristo o lontano da Lui. La nostra carne perirà perché ne sangue ne carne potrà entrare nei cieli ma con la resurrezione questo corpo sarà trasformato, come il corpo di Cristo e saremo simili a Lui e vicino a Lui, se abbiamo avuto questa speranza, altrimenti dopo la resurrezione finale il corpo risorto sarà condannato alle pene eterne, lontano da Cristo.

Cosa vuoi per la tua vita, vuoi continuare a stare lontano da Cristo, vuoi vivere la Tua vita lontano da Lui, che pena, stai sacrificando la tua vita per niente e la stai condannando alle pene eterne, perché, perché non rifletti, perché vuoi morire, non essere ambiguo senza scopo, vivi la tua vita accettando Cristo ed egli ti salverà, darai uno scopo alla tua vita, essa sarà Piena.

Non indugiare accetta Cristo come tuo personale salvatore ed in Lui avrai la Vittoria sulla morte e su satana. in Lui troverai l'amore che tu cerchi,in Lui darai uno scopo alla tua vita, in Lui le tue sofferenze saranno placate, in Lui avrai una vita che varrà la pena viverla ed avrai gioia nel viverla, nel vivere la comunione con Lui e la comunione fraterna. Che il Signore possa toccare il tuo cuore e ti benedica.

Pubblicato il Set 10, 2019

SOFFRI DI DEPRESSIONE? IO SONO IN CURA PER LA DEPRESSIONE A CAUSA DI MOBBIG NEL POSTO DI LAVORO.  Ti consiglio di leggere queste poche righe che potranno aiutarti  di Adriano Carmelo Bartolomeo.        

La depressione è una malattia diffusa che colpisce milioni di persone, tanto cristiane quanto non.

Coloro che soffrono di depressione possono sperimentare degli intensi sensi di tristezza, rabbia, disperazione, stanchezza e una varietà di altri sintomi. Possono cominciare a sentirsi inutili e sperimentare perfino manie suicide, perdendo interesse per le cose e per le persone con cui un tempo si trovavano bene. Spesso la depressione è scatenata dalle circostanze della vita come la perdita del lavoro, la morte di una persona cara, oppure il divorzio o problemi psicologici come la violenza sessuale o una bassa autostima.

La Bibbia ci dice di essere pieni di gioia e di lode (Filippesi 4:4; Romani 15:11), così Dio sembra volere che viviamo tutti una vita gioiosa. Questo non è facile per qualcuno che soffre per una depressione dovuta a una certa situazione, ma vi si può rimediare grazie ai doni di Dio della preghiera, dello studio e dell’applicazione della Bibbia, dei gruppi di sostegno, dei gruppi in casa, della comunione fra credenti, della confessione, del perdono e della consulenza. Dobbiamo fare lo sforzo consapevole di non essere concentrati su noi stessi, quanto piuttosto di rivolgere i nostri sforzi all’esterno. Spesso i sentimenti di depressione si possono risolvere quando chi ne soffre sposta la concentrazione da se stesso e la mette su Cristo e sugli altri.

La depressione clinica è una malattia fisica che dev’essere diagnosticata da un medico. Non è provocata da circostanze sfortunate della vita, né i suoi sintomi possono essere alleviati con la propria volontà. Contrariamente a quanto credono alcuni appartenenti della comunità cristiana, non sempre la depressione clinica è causata dal peccato. Talvolta la depressione può essere un disordine che dev’essere trattato con medicinali e/o con l’analisi. Naturalmente, Dio è in grado di curare qualunque malattia o disordine. Tuttavia, in alcuni casi, farsi visitare da un medico per la depressione non è affatto diverso che farlo per una ferita.

Ci sono alcune cose che possono fare quanti soffrono di depressione per alleviare la loro ansietà. Dovrebbero accertarsi di dimorare nella Parola, anche quando non se la sentono. Le emozioni possono portarci fuori strada, ma la Parola di Dio resta stabile e immutabile. Dobbiamo mantenere una forte fede in Dio, e tenerci ancora più saldi a Lui quando affrontiamo prove e tentazioni. La Bibbia ci dice che Dio non permetterà mai, nella nostra vita, le tentazioni che siano troppo forti per noi da affrontare (1 Corinzi 10:13). Sebbene essere depressi non sia un peccato, si è tuttavia responsabili per come si reagisce all’afflizione, anche chiedendo l’aiuto di un professionista di cui si ha bisogno. "Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra che confessano il suo nome" (Ebrei 13:15).

Pubblicato il Set 10, 2019

A cura di Giovanni Tortorici

Consiglio a chi legge quest’articolo di mostrare attenzione alla lettura perchè riguarda la salvezza dell’anima propria. Qualcuno, visto ciò che succede nel mondo, potrebbe affermare: ma come, Dio è amore e permette la morte di molta gente attraverso malattie ed infermità? E poi, tutti questi terremoti, e tutte queste guerre? Amico/a, se pensi questo, è perché non hai mai letto la Bibbia o non hai mai avuto interesse a conoscere la Parola di Dio.

la perla 1Nel vangelo di Giov. Cap. 3 ver. 16, sta scritto: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". Ancora in Timoteo cap. 2 ver. 3 a 4, sta scritto: "Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità". Puoi ancora leggere in Ezechiele cap. 18 ver. 23, dove sta scritto: "…provo forse piacere della morte dell’empio? Dice il Signore l’Eterno; e non piuttosto che egli si converta dalle sue vie e viva?…" . T’invito a leggere la Sacra Bibbia e a lasciarti illuminare da Dio, il quale è “il vero interprete” della Sua Parola. Ogni uomo deve chiedere a Dio di rivelarsi nella sua vita e nel suo cuore. Egli è il Padre dei luminari (Giacomo cap. 1 ver. 17). Difatti Gesù disse: "…io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la Luce della Vita". Giov. Cap. 8 ver. 12. Caro/a Amico/a, vuoi essere salvato?

Vuoi conoscere l’amore di Dio? Dio ha amore per te, per me e per tutte le creature di questo mondo. Infatti è scritto in I°Giov. Cap. 4 ver. 7 a 21: Carissimi, amiamoci gli uni e gli altri, poiché l’amore è da Dio, e chiunque ama, è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il Suo Unigenito Figlio nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di Lui. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Lui ha amato noi e ha mandato il Suo figlio per essere l’espiazione per i nostri peccati.

Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni e gli altri. Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni e gli altri, Dio dimora in noi e il Suo amore è perfetto in noi. Da questo conosciamo che dimoriamo in Lui ed Egli in noi, perché Egli ci ha dato del Suo Spirito. E noi stessi abbiamo visto e testimoniato che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed  egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore, e chi dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui. In questo l’amore è stato reso perfetto in noi perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio: che quale Egli è, tali siamo anche noi in questo mondo.

la perla 2Nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell’amore. Noi lo amiamo, perché Egli ci ha amati per primo. Se uno dice: io amo Dio, e odia il proprio fratello è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede? E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da Lui: chi ama Dio ama anche il proprio fratello. Il Suo amore ancora oggi, è quello di salvare la gente perduta insozzata dall’alcol, dalla droga, dalla prostituzione, dai vizzi della carne, dalle sigarette etc. Dio ha dato il Suo Figliolo Gesù Cristo come prezzo di riscatto delle nostre anime. Egli vuole il tuo cuore. Gesù ci amò cosi tanto da dire in fin di vita sulla croce del calvario: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno, Luca cap. 23 ver. 34.

Questo perdono è anche per te oggi; Gesù è pronto a stendere la sua gloriosa mano verso di te, talché Egli dice: Venite a me voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Matteo cap. 11 ver. 28. Il Signore dice: io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati. Isaia cap. 43 ver. 25, Marco cap. 2 ver. 5 a 12. E' scritto: come Gesù vide la loro fede, disse al paralitico: figliolo i tuoi peccati ti sono perdonati! Or vi erano la seduti alcuni scribi i quali ragionavano in cuor loro: perché mai costui parla in questo modo? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati se non Dio solo? Ma Gesù avendo subito conosciuto nel Suo Spirito che ragionavano queste cose dentro di sé, disse loro: perché ragionate voi cosi nei vostri cuori? Che cosa è più facile dire al paralitico: I tuoi peccati ti sono perdonati, o pure dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina.

Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, io ti dico disse al paralitico: alzati prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua. Ed egli si alzò immediatamente, prese il suo lettuccio e uscì in presenza di tutti, cosi che tutti stupivano e glorificavano Dio dicendo: non abbiamo mai visto nulla di simile! Chi mai può avere amore quanto Dio da dire all’uomo: vai i tuoi peccati sono rimessi! Oh quanto è meraviglioso e stupendo il Signore Iddio; nessuno sa amare come Lui ama. Egli sa donare la vita, la salute, la pace e la serenità; per Lui e per mezzo di Lui siamo perdonati e salvati. Dove possiamo trovare sulla terra un amore cosi puro e sincero? Tutti gli uomini siamo malvagi, spietati, amanti del denaro, del sesso, calunniatori, ladri, frodatori, senza amore per il nostro simile, abbiamo solo il pensiero di fare del male e non il bene.

Questo non proviene da Dio, ma dall’avversario accusatore Satana. E pure Dio aspetta con pazienza che lascia questi peccati e si converta al Signore che è Gran Perdonatore  come è scritto in Isaia cap. 55 ver. 7: lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente.

la perla 3Caro amico, ti ho scritto questo articolo per farti comprendere che Gesù ti ama. Accettalo oggi nel tuo cuore, Egli il Signore, ti garantisce che non te ne pentirai perché è Colui che dona la vita eterna, per la fede nel Suo nome. Diciamolo apertamente quanto è buono il Signore! Dove si può trovare sulla terra uno come nostro Dio che dice: come io vivo non ti lascerò e non ti abbandonerò, la mia benedizione sarà sopra te e la casa tua. Sappi che il Signore è grande e potente da liberare l’uomo da qualunque prigione, spirituale e materiale.

Oggi l’uomo ha molti nemici, ma Gesù è l’amico fedele; affrettati di accettarlo nel tuo cuore ora non domani, perché potrebbe essere troppo tardi, poiché il domani appartiene a Dio. Ti ho scritto questo articolo per farti sapere che Gesù il Signore Iddio, ti ama di un amore eterno. Caro amico, non fare signoreggiare il peccato nel tuo cuore, ma fai albergare Gesù. Dio ti benedica.

Se Gesù non fosse venuto a salvare l’umanità perduta, a motivo dei peccati.  Allora mangiamo, beviamo, divertiamoci perché domani dobbiamo morire, Isaia cap 22 ver 13, I°Corinzi cap. 15 ver. 32. Ma non è cosi, perché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Dio per essere giudicati  Apoc. Cap. 20 ver. 11 a 15.

Pubblicato il Set 10, 2019

di Adriano Carmelo Bartolomeo

PURTROPPO.......HO AVUTO UNA MAMMA CATTIVA!

Cari Amici, non mi giudicate! Si, purtroppo, ve lo devo dire! Mia madre è stata una donna cattiva! Mi dispiace parlar male di mia madre, ma non ne posso fare a meno!

Mia madre si chiamava Di Marzo Consiglia, nacque a Napoli, nel Rione Sanità, nel 1922. Primogenita di una famiglia di 10 figli e si convertì all'Evangelo nel 1961, pochi mesi dopo la mia nascita, durante una riunione di culto nell'allora piccolo locale della Chiesa di Frattamaggiore (NA) ed è andata con il Signore il 28 febbraio 1992.

Adesso vi spiego dove stava la cattiveria di mia madre:

Purtroppo, nel 1968, anche per colpa di una coppia di coniugi credenti; vorrei evitare di fare i loro nomi per non gettargli discredito, ma debbo farlo e sono: F.llo Davide D'Alessandro e sua moglie Rosaria, i quali, invece di vivere beati il loro cristianesimo, facendosi il loro bel culticino domenicale, si misero in cuore di formare la Scuola Domenicale a Frattamaggiore; disturbando in questa maniera la mia quiete della domenica mattina.

Non appena quella cattiva di mia madre venne a sapere di questa "crudele" iniziativa, alla tenera età di 7 anni, mi convocò ufficialmente e con una "fare minaccioso" mi disse: "Caro figlio mio, io ti pongo davanti due scelte: <O vai alla Scuola Domenicale o vai alla Scuola Domenicale! Scegli tu!>"
Non avendo molta scelta; giusto per una mia dignità, in modo quasi spavaldo, risposi: "Scelgo la seconda!"
Da quella fredda domenica mattina di ottobre, iniziai a frequentare la Scuola Domenicale, la quale tra l'altro si svolgeva in un corridoio di una casa di una sorella che aveva messo a disposizione per la chiesa a tale scopo; e voglio dire che anche quella sorella era cattiva come mia madre.

Quella cattiva di mia madre non chiese il mio parere come fanno tante brave mamme ai nostri giorni, le quali rispettano la volontà dei loro fanciulli e chiedono il loro parere! No! Mia madre non lo fece perchè era una MAMMA CATTIVA!

Io pregavo e dicevo: "Signore! Perchè mi hai fatto nascere con questa disgrazia? Perchè mi hai dato una mamma così cattiva che non ha pietà di far alzare dal letto il proprio pargolo di primissima mattina alle 9.30, quando io invece vorrei tanto sguazzare nel mio letto fino alle 12,00?"

Vi assicuro! Ho elevato tante preghiere, ma purtroppo, mi sono ritrovato anche il Signore contro; infatti, non mi ha mai esaudito! Non ha mai messo nel cuore di mia madre una sola volta di lasciarmi libero di fare quello che volevo!

Purtroppo, per colpa di mia madre che era cattiva, ero costretto ad ascoltare ogni domenica mattina la Buona Notizia dell'Evangelo; che ero un peccatore! Che Dio non aveva nipoti! Che se non nascevo di nuovo non sarei entrato nel Regno di Dio! Che Gesù era morto al posto mio ed era risorto! Che Gesù era l'unico in grado di salvarmi per non farmi andare all'inferno con tutti i panni!
Purtroppo, ascolta oggi, ascolta domani, alla fine ho deciso di convertirmi!
Pensate! Per colpa di mia madre che era cattiva, oggi non mi trovo a sguazzare nel peccato e come se non bastasse, faccio pure il pastore!

Come avrei voluto avere una mamma come oggi! Cosi brave! Così sensibili! Così comprensive al punto che sono disposte di vedere i loro figli andare all'inferno, pur di lasciarli liberi di scegliere!

Oh! Come avrei voluto una mamma brava; una mamma che non mi avrebbe mai imposto di andare alla Scuola Domenicale con il reale pericolo che mi sarei potuto convertire da un momento all'altro...!...ma purtroppo il Signore mi ha fatto nascere e crescere con una MAMMA CATTIVA!

Morale della storia? Oggi per colpa sua, anch'io sono diventato cattivo e per la cattiveria mia e di mia moglie, purtroppo, oggi abbiamo tutti e tre i nostri figli convertiti e battezzati. 
Mi sa, mi sa..che se Gesù non ritorna prima, anche loro saranno cattivi e spregiudicati con i loro figli!

Pubblicato il Set 10, 2019

Matrimoni falliti, famiglie senza pace, ragazzi stanchi della vita, ragazze che non si sentono amate, che cercano la pace, che implorano amore...

Oggigiorno si trovano tante persone che sono veramente stanche della vita! Può darsi che tu sia una di queste, è possibile invece che tu sia soddisfatto della tua vita; in ogni caso io mi rivolgo a te,e ti invito a leggere quanto segue.

Gesù ha detto: 1 " Io sono venuto perché abbiano la vita, una vita vera e completa".
2 " Venite a me, tutti voi che siete stanchi e oppressi; io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me perché io sono mansueto e umile di cuore, e voi troverete la pace". 
3 Gesù non è venuto a giudicare l'uomo, ma a salvarlo e a dargli la vita eterna.
Gesù è venuto a riconciliare l'uomo con Dio, perché fino a quando l'uomo non avrà trovato pace con Dio, non sarà felice. Da quando l'uomo si è ribellato a Dio non ha fatto che peccare contro di Lui, e la Bibbia insegna che ogni peccato merita la morte. Gesù con la sua morte sulla croce ha pagato per questi peccati al posto mio e al posto tuo!
Gesù ti ama, e se tu comprenderai quanto amore Egli ha per te, la tua vita non sarà più la stessa.

4 L'apostolo Pietro diceva a Gesù: " Egli ha preso su di se i nostri peccati, e li ha portati con sé sulla croce. Egli non ha mai peccato,con le sue parole non ha mai imbrogliato nessuno. Quando lo offendevano, non offendeva; quando lo facevano soffrire, non parlava di vendetta, ma aveva fiducia in Dio che giudica con giustizia"
Nessuno ha mai sofferto come Gesù Cristo, in quanto Egli, essendo santo ha portato tutti i nostri peccati su di sé. L 'Evangelo dice che prima della Sua morte Egli fu flagellato, preso a colpi di bastone, a pugni, a schiaffi. Poi gli misero sopra il capo una corona di spine, nelle sue mani e ne suoi piedi conficcarono dei chiodi. 

5 Quando alzarono la croce, il suo corpo rimase appeso al legno, per di più Lo insultarono e lo schernirono ancora, eppure Gesù dalla croce disse: " Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno"
Nel suo cuore non vi fu altro che amore; amore per te e per me. Si, Gesù ci ama, e l'ha dimostrato. Forse non hai nessuno che ti ami, o se lo hai, ricordati che c'è Qualcuno che è morto davvero per te: Gesù. Come risponderai a questo amore? E' come se Dio ti dicesse: " Mio figlio è venuto a morire sulla croce per te, e ora, come rispondi a questo amore?

6 La notte prima della sua morte Egli aveva detto: " Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici".
Gesù ha dato la Sua vita per i Suoi nemici, per i suoi assassini, per coloro che lo odiavano.
ma la Sua vita non è finita sulla croce. Egli vive ancora oggi e vuole vivere nel tuo cuore.

7 Egli disse: " Se uno ode la mia voce ed apre il suo cuore, io entrerò da lui ed avrò comunione con lui".
Sei tu che devi decidere se vuoi vivere con Lui, o no.
Anche Cristo decise deliberatamente di morire sulla croce prendendo su di sé i peccati di tutta l'umanità.
Dona la tua vita a Gesù, aprigli il tuo cuore, ed avrai la pace, la vera pace, l'amore e la gioia anche nelle avversità. Fallo in questo momento, e non te ne pentirai mai, come non se n'è pentito nessuno di coloro che lo hanno fatto. Aprigli il tuo cuore e sarai tranquillo, anche nel momento in cui morirai, perché saprai che andrai a vivere con Lui.

  • Giovanni 10:10
    2- Matteo 11: 28-30
    3- Giovanni 12:47
    4- 1 Pietro 2: 24; 22-23
    5- Luca 23:34
    6- Giovanni 15:13
    7- Apocalisse 3:20

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