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Pubblicato il Set 10, 2019

Tutta la parola di Dio ha come tema centrale Gesù Cristo ed il piano di salvezza per l’intera umanità, ma i libri nei quali sono esplicate nel modo più dettagliato la nascita, la vita, la morte e la resurrezione del nostro Signore Gesù sono i 4 Vangeli.

Quello su cui dobbiamo soffermarci attraverso questo studio è la nascita di Gesù e tutto quello che la Bibbia ci dice su di essa. Dei 4 Vangeli, solo quelli di Matteo e di Luca ce ne descrivono l’avvento:

MATTEO 1:18-24 “La nascita di Gesù avvenne in questo modo: Maria, sua madre, era stata promessa in sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo…un angelo del Signore apparve e Giuseppe dicendogli: ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù…tutto ciò avvenne…”.
In questi versi non è specificato né il periodo né il luogo nel quale avvenne la nascita, ma solo la modalità del concepimento.

MATTEO 2:1 “Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode…”.
In questi versi, il Signore, per mano di Matteo, specifica il luogo (Betlemme) ed il periodo della nascita di Gesù (all’epoca di Erode), ma il periodo nel quale governò Erode va dal 37 a. C. al 4 d. C. quindi non è precisato il mese della nascita.

LUCA 2:1-5 “In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutto l’Impero…tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città…anche Giuseppe salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.”
Questi versi ci parlano di un censimento, per registrarsi al quale tutto il popolo doveva fare molta strada: e non è pensabile che Roma lo avesse organizzato in periodi freddi e piovosi, perché questo avrebbe messo a dura prova la popolazione; dunque è decisamente improbabile che tale censimento corrisponda con il mese di dicembre.

LUCA 2:7 “Mentre erano là, si compì il tempo del parto; ed ella (Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia perché non c’era posto per loro in un albergo.”
Questi versi specificano che “mentre” Maria e Giuseppe erano a Betlemme per il censimento si compì il tempo del parto…dunque, in virtù di quanto detto prima, non poteva essere il mese di dicembre.

LUCA 2:8-11 “Or in quella medesima contrada v’erano dei pastori che stavano nei campi e facevano di notte la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore…disse loro: oggi, nella città di Davide, è nato per voi il Salvatore, che è il Cristo, il Signore.”
Questi versi ci parlano di pastori che “facevano di notte la guardia al loro gregge” e quella notte segnava il concludersi di quel giorno glorioso (“oggi”) nel quale era nato Gesù. Questa precisazione ci porta ad avvalorare la tesi che non poteva essere il mese di dicembre in quanto in zone elevate, come Betlemme (circa 800 metri sul livello del mare) fa freddo di notte e le pecore per loro natura hanno bisogno di un riparo, perché non sopportano il freddo: dunque è impossibile che i pastori le avessero tenute all’aperto se fosse stato dicembre.

Inoltre, in quelle zone, i mesi da dicembre a febbraio sono mesi piovosi ed a quei tempi ciò creava enormi difficoltà di spostamenti; quindi i pastori in quei mesi restavano nei propri ovili ed uscivano per portare al pascolo il gregge solo la mattina per rientrare, poi, la sera a mettere al riparo le pecore.

Al contrario, invece, era uso dei pastori andare per pascoli erranti nei periodi estivi e quindi il fatto che essi fossero in giro con il loro gregge di notte ci lascia supporre che vi era una temperatura mite, se non addirittura estiva.

La chiesa fino a tutto il III sec. d. C. non aveva nessuna festività natalizia. A Roma, infatti, il 25 dicembre veniva festeggiato dai pagani il dio Mithra, con riti che poi saranno assorbiti dal cristianesimo: battesimo, comunione, stretta di mano, ecc. Vi era, infatti, la tendenza ad usare feste pagane per far adattare gli idolatri al cristianesimo: in questo modo però, Gesù veniva presentato come un idolo, un essere semi-divino:

Il dio Mithra veniva anche denominato “Sol invictus” e, come già accennato, se ne festeggiava la nascita la notte tra il 24 ed il 25 dicembre, data a partire dalla quale il giorno inizia a durare di più. Ciò ha stimolato l’immaginazione identificando il giorno con la luce e questa con la sacralità: la “luce solare” simboleggiava la “Luce divina del Figlio di Dio”. Quindi la festa del Natale ha rappresentato Mithra secoli prima della nascita di Gesù;
Già nel 274 d.C., l’imperatore romano Aureliano (270-285 d.C.) decise che il 25 dicembre si festeggiasse il Dio Sole e in tutto il mondo romano quel giorno divenne una gran festa per la rinascita del “nuovo sole”, che dal solstizio d’inverno (21 dicembre) riprende il suo cammino verso l’alto, allungando, così, le giornate;
Nel 337 d.C. il vescovo Giulio scelse il 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù, proprio perché era già un giorno di grande festa; la “nascita del sole” divenne la “nascita di Cristo”.
A questo punto possiamo affermare che biblicamente non c’è stato dato il giorno della natività: se Dio avesse voluto farci rammentare il giorno della nascita di Gesù, avrebbe potuto farcelo conoscere così come ha fatto per le feste ebraiche. Di queste ultime ne citiamo alcune:

La Pasqua: ricordava la liberazione degli israeliti dalla schiavitù (Esodo 12: 14;42);
Festa della Mietitura o delle Primizie: ogni israelita doveva offrire le primizie del proprio raccolto al Signore come ringraziamento dell’abbondanza ricevuta. (Es. 23:16).
La festa della Capanne o della Raccolta: durava 7,8 giorni durante i quali si soggiornava in capanne di fogliame. Si celebrava la fine del raccolto e della vendemmia e contemporaneamente si ricordava il soggiorno nel deserto trascorso sotto le tende (Lev. 23:34-44).
Dalle feste pagane il cristianesimo ha tratto simbolismi e tradizioni tra cui:

Il Presepe;
L’Albero di Natale;
Babbo Natale;

- Il Presepe in Italia, è stato realizzato per la prima volta nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre del 1223 da San Francesco ed i suoi frati tra le montagne di Greccio, vicino Rieti.

Si racconta che Mithra nacque in una grotta ed oggi possiamo notare che molti di questi “Presepi” sono ambientati in una grotta quando, invece, nel Vangelo di Luca si parla semplicemente di una casa e di una mangiatoia senza, però, specificare se è il Bambino ad essere portato in una stalla o piuttosto è la mangiatoia ad essere portata in casa, come sarebbe più logico! Quanto all’asino e al bue, non vi è nessuna traccia scritta nei Vangeli (Luca 2:7).

- L’ Albero di Natale ha in realtà un’origine religiosa, anche se non cristiana. La tradizione di piantare ed ornare un albero nel periodo di Natale risale ai popoli germanici e fonda le proprie origini in vari culti:

Presso i Celti, i cui sacerdoti avendo notato che gli abeti rimanevano sempre verdi anche durante l’inverno, iniziarono a considerarli come simbolo di lunga vita e di fertilità; così cominciarono ad ornarli nelle feste invernali attribuendogli la facoltà di allontanare dalle case gli spiriti maligni; Presso i Teutoni (tribù germanica del IV sec. d. C.) si era soliti piantare un grosso abete ornato di ghirlande e bruciare un enorme ceppo nel camino per festeggiare il passaggio dall’autunno all’inverno. Il ceppo aveva un significato simbolico: si bruciava il passato e, dal modo di ardere del legno, si cercavano di cogliere i presagi su come sarebbe stato il futuro. Tale atto veniva fatto durante il solstizio d’inverno (21 dicembre).

- La tradizione di Babbo Natale, nasce dall’esistenza e dall’operato di San Nicola. Dopo la sua morte, infatti, iniziarono a circolare molteplici leggende su di lui ed una di queste racconta che Nicola portava doni alle famiglie povere scendendoli dalla canna fumaria dei camini o passandoli dalle finestre: così Nicola divenne per le persone “il portatore di doni”. Si racconta, inoltre, che in questo lavoro si faceva aiutare da un asinello sul quale appoggiava i sacchi pieni di cibo.

Questa storia fece il giro del mondo ed oggi questo personaggio in Olanda si chiama Sinter Klass, in America Santa Claus, in Italia Babbo Natale e così via…ed ogni nazione, per ragioni di interessi economici, ha modellato la storia creando un alone di mistero intorno a questo personaggio ed al suo operare, al punto tale da farne un personaggio quasi reale attraverso il quale diviene molto più semplice la vendita dei “doni” natalizi (ecco perché, probabilmente, la sua presenza è associata proprio al periodo di Natale).

Così in tutto il mondo Babbo Natale è identificato come un vecchio uomo con un grosso pancione, la barba bianca ed il vestito rosso che, aiutato da personaggi di pura fantasia (i folletti), porta doni ai bambini buoni con una slitta trainata da renne che addirittura riescono a volare!

CONCLUSIONE: Il “plagio” della religione mitraica e di altri culti pagani da parte dei cristiani cattolici è una prova evidente che il cattolicesimo si è andato formando sulla base di religioni preesistenti e non sull’insegnamento originale di Gesù. Il cattolicesimo deve il suo “successo” alla sua capacità di assorbire le credenze popolari già presenti e alla sua abilità nel sostituirsi alla religione pagana, ad.attando se stesso ai gusti delle masse e addirittura modificando le proprie dottrine, se necessario, per renderle più “gradite” ai devoti. Una sola cosa la chiesa cristiana cattolica non ha mai modificato: la propria autorità sulle coscienze, sui popoli e sulle nazioni.

Ed ora un appunto di Giancarlo Farina:  

Buon Natale a “modo mio” di giancarlo farina

Natale è per me un momento importante come importante è il rapporto con il nostro Salvatore. Ancora una volta voglio dire: “Buon Compleanno, Gesù…”

Vi abbraccio tutti, Giancarlo

Non è un telegramma di

auguri

(Buon Natale e Buone Feste).

Non è una dichiarazione che siamo perdonati (vabbè, scurdàmuci o passato e arrivederci a tutti in paradiso).

Natale non è una promessa elettorale che ci sarà un condono tombale per tutti (tranquilli, non preoccupatevi più) e che tutti i guai che abbiamo combinati sono con un solo tocco magicamente scomparsi (pim pum pam, tutto a posto).

Natale non è una vaporosa o fantasmagorica apparizione in un sogno dove tutto il mondo (abracadabra) è divenuto meraviglioso.

Natale non è una visita di cortesia o di obbligo (toccata e fuga e chi s'è visto s'è visto).

Natale è una presenza,

una presenza costante, definitiva, di un Dio che amerà senza pretese, senza ripensamenti e senza rimpianti.

Natale è una incarnazione, cioè: il Figlio di Dio è venuto tra noi,

e ormai è uno di noi, uno come tutti gli altri,

che abita come noi in questo sporco fastidioso mondo,

che viene per noi,

per essere cammino di luce e indicarci una via,

per essere vittoria su ciò che è morte e donare amore.

Nessuno può dirgli: ma tu chi sei? che ci fai qui?

Che ci vieni a raccontare? che ne sai dei nostri guai?

che cosa rappresenti per noi?

Avevamo un progetto e un sogno: essere come Dio.

Ma non ci siamo riusciti e non potevamo farlo.

Ma Dio ora realizza il suo progetto e il suo sogno: diventare Uomo!

Coraggio! La vera rivoluzione è iniziata; scegliamo Gesù! (cit)

 

 

Pubblicato il Set 10, 2019

di Matteo Angeloro

Viviamo in una società in cui sempre più persone tentano di fare in modo che l’omosessualità venga accettata, soprattutto all’interno del cristianesimo.
Coloro che si oppongono a questo vengono considerati come omofobi, razzisti e portatori di pregiudizi ormai superati.

Dall’altra parte vi sono alcuni che odiano gli omosessuali, li deridono, usano violenza nei loro confronti.
Come cristiani evangelici prendiamo le distanze da questi ultimi ed esprimiamo profonda condanna verso questi atti di violenza verso queste persone.

Il nostro Dio non ammette in nessun caso espressioni di odio e di violenza verso coloro che hanno pensieri diversi da quelli che la Sua Parola insegna. Abbiamo però il dovere di essere onesti sull’insegnamento che la Bibbia da a riguardo e, lo facciamo con garbo e col massimo rispetto nei confronti del nostro prossimo ed anche con amore, sapendo che Dio ama l’omosessuale ma odia l’omosessualità.
Come uomini che conoscono l’insegnamento contenuto nella Parola di Dio non possiamo soffocare la verità con l’ingiustizia e prendiamo le distanze anche da coloro che sanno che tali cose sono peccato e, nonostante ciò lo approvano.

Nelle prime pagine della Bibbia troviamo la creazione dell’uomo e della donna e leggiamo che Dio dopo aver creato l’uomo, decise di dargli una compagnia. Cosi decise di mettergli affianco una donna. Nel libro della Genesi 1.27 leggiamo: “Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. Poco dopo dice quale sarebbe stata la condizione naturale alla loro unione: in Genesi 2.24 leggiamo: “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne”.

Dio aveva stabilito che nelle successive generazioni l’uomo e la donna unendosi avrebbero dato vita ad un nuovo nucleo familiare. Dopo questo comando di Dio, nel corso dei secoli, gli uomini hanno stabilito, di propria iniziativa, che bisognava modernizzarsi e cambiare l’ordine stabilito da Dio stesso. Ma, non sono solo questi passi che esprimono il disaccordo di Dio sull’argomento.

Leggiamo dalla Bibbia in Levitico 18.22: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole”.
Questo brano esprime il giudizio di Dio sulla pratica dell’omosessualità: abominevole (spregevole, odioso, orribile). Gesù stesso riprende questo concetto in modo chiaro ed inequivocabile parlando ad alcuni farisei che vollero metterlo alla prova. In Matteo 19.4-5 Gesù dice: “Ed egli (Gesù) rispose loro: Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne?" (Se continuate nella lettura del brano di Matteo, Gesù condanna anche la poligamia e il divorzio).

omosessuali 3È interessante leggere quello che scrive l’apostolo Paolo a riguardo nella sua lettera alle Chiese di Roma: “Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente”.

Ancora, leggiamo nella prima lettera di Paolo ai Corinzi 6.9-10: “Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti (termine derivante dagli abitanti di Sodoma i quali praticavano i rapporti omosessuali), né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio”. Lo stesso concetto è ripreso nella prima lettera di Paolo a Timoteo al capitolo 1 verso da 9 a 10.

Questi sono alcuni dei passi biblici che denotano un concetto esplicito di Dio a riguardo dell’argomento. Ora, molti omosessuali potrebbero obiettare: “sicuramente il Signore terrà conto del fatto che sono fatto così. I miei desideri io non riesco a controllarli e questo perché è Dio che mi ha fatto in questo modo e gli altri devono accettarlo”.

Il fatto di essere così non vuol dire che è stato Dio a crearlo in quel modo. Con il peccato del primo uomo è entrato nel mondo anche l’omosessualità. Tutti gli uomini vivono con qualche forma di peccato nella loro vita, già dalla loro nascita, ma questo non li giustifica davanti a Dio e questo perché è stato l’uomo stesso a portare il peccato nel mondo e non Dio. Infatti nella Bibbia è scritto (Giacomo 1.13-15): “Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce”.


Qui Giacomo dice che l’uomo è tentato dai propri desideri, dalla propria bramosìa ma, cerca qualcuno sul quale possa riversare le proprie colpe. In questo caso le riversa su Dio.

E, il fatto di dire: “sono stato fatto cosi e non posso farci nulla” in realtà nasconde la mancanza di volontà nel provare ad uscire dal problema in cui versa.

Credo inoltre che Dio sarebbe ingiusto a condannare l’omosessualità se sapesse che l’omosessuale non possa uscirne perché è cosi per natura.Qualcuno ha affermato che i fattori biologici possono determinare gli orientamenti sessuali. Questa teoria però non ha trovato nessun fondamento valido. La teoria che "si nasce omosessuali", se da una parte serve ad anestetizzare la coscienza di chi vuole restare così, dall'altra distrugge la speranza di chi vuole uscirne.

omosessuali 4Esistono moltissime testimonianze di persone che, a un certo punto della loro vita, hanno cercato e trovato liberazione da quella che consideravano, per sentito dire, una condizione irreversibile, e che oggi vivono con gioia la loro vita.

Lo psicoterapeuta Joseph Nicolosi scrive: “Nasciamo tutti eterosessuali, però sappiamo quanto l'immagine che abbiamo di noi stessi influenzi il nostro comportamento e, naturalmente, ciò vale in particolare per i giovani. Ora qualcuno obietterà: «Già nell'antica Grecia c'erano omosessuali...» Ciò non è esatto. C'erano persone con un comportamento omosessuale, ma non erano «nati omosessuali». L'idea dell'identità omosessuale risale solo a circa cento anni fa. Si tratta di un concetto politico, che si sottrae ad ogni fondamento psicologico.

Poiché noi non seguiamo una ideologia ma siamo parte della Chiesa di Dio che è considerata da Dio stesso Colonna e Sostegno della Verità abbiamo il dovere di esporre la Verità anche se, sempre più spesso non viene accettata dalla società in cui viviamo.

Pubblicato il Set 10, 2019

TITANIC – un pezzo di storia mai raccontato

“Mi trovavo sul Titanic quando affondò. Andando alla deriva aggrappato ad un relitto fra le  acque gelide di quella notte tremenda, un’onda spinse John Harper vicino a me.

Abbarbicato ad un rottame della nave, gridò: «Sei salvato?».

«No», risposi. Egli continuò: «Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato».
L’onda lo allontanò, ma stranamente un po’ più tardi si ritrovò vicino a me. «Sei salvato ora?». «No», risposi, «onestamente non posso dire di essere salvato». Ancora una volta mi ripeté il verso biblico: «Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato» (Atti 16:31). Poi perdette la presa del relitto su cui si trovava e affondò.

In quel luogo, solo nella notte, e con tre chilometri di acqua sotto di me, credetti. Io sono l’ultimo convertito di John Harper”.

L’avevano chiamata “Titanic” ossia “Il più forte degli dei”. L’inaffondabile, “Dio stesso non potrebbe affondarla” si diceva, come dire: “Noi non moriremo mai”.

L’autonomia e l’indipendenza umana era affermata. Ma al quinto giorno del suo viaggio inagurale, in meno di tre ore la tragedia si concluse. John Philips, l’arrogante ufficiale della nave dopo il sesto avvertimento di pericolo di iceberg rispose: “Tacete!”.    Di    fronte    alla morte certa, esclamò: “Dio perdonami! Dio perdonami!”.

Il costruttore del Titanic Thomas Andrews trascorse gli ultimi minuti della sua vita fissando un dipinto intitolato:  “Il nuovo mondo che verrà”.

Tra i 143 passeggeri della prima classe, non ci furono che 4 vittime, mentre 53 bambini su 76 della seconda classe perirono.

Quando il Titanic partì vi erano 3 classi. Quando affondò, ci furono solo due tipi di persone: “salvati” e “non salvati”. Anche davanti a Dio vi saranno solo due categorie di persone.

L’avvertimento è lanciato, l’arca di salvezza varata da Gesù col suo sacrificio è pronta. Là non v’è nessuna distinzione, tutti possono trovare salvezza.

Cosa farai tu, ti troverai fra i salvati o i perduti?

Ed un'altra testimonianza tratta da FB del 22/10/2019 (Chiesa dei Fratelli), il missionario John Harper.

Era il 15 Aprile 1912, quando il transatlantico Titanic affondò sotto le acque ghiacciate del Nord Atlantico portando con sé 1517 vite. La più grande, la più lussuosa nave conosciuta dall’uomo in quel tempo se n’era andata, ricordando al mondo la nostra fragilità di esseri umani. Ma l’affondamento del Titanic fu più di una tragedia storica. C’è la storia di un eroismo coraggioso e di una fede incrollabile. John Harper era a bordo del Titanic quando questa salpò da Southampton, Inghilterra, nel suo viaggio inaugurale. Evangelista, originario da Glasgow, Scozia, era ben noto attraverso il Regno Unito come un appassionato oratore carismatico che aveva portato molte persone a Cristo tramite il dono della sua predicazione. Nel 1912 il reverendo Harper ricevette un invito per parlare alla Moody Church di Chicago, USA, e l’11 aprile 1912 John Harper si imbarcò sul Titanic.

Il Rev. Craig Dyer, della Harper Memorial Baptist Church, scrive: ‘Era stato usato dal Signore nella predicazione del vangelo nella Moody Church di Chicago. Era stato invitato dalla Moody Church a ritornarvi per fare altre campagne evangelistiche. Dal momento che il Titanic stava facendo il suo viaggio inaugurale, sembrò questo il modo più conveniente per recarsi lì’.

Il mondo fu affascinato dalla nave. Proclamata ampiamente come inaffondabile, era il più grande oggetto mobile mai costruito dall’uomo in quell’epoca. Alcune delle persone più ricche del mondo erano a bordo. Mentre molti passeggeri parlavano di operazioni commerciali, acquisti e desideri materiali, John Harper diligentemente condivideva l’amore di Cristo con gli altri. I sopravvissuti riferirono di aver visto Harper, nei giorni precedenti alla tragedia, vivere come un uomo di fede, pronunciando parole gentili e condividendo l’amore di Cristo. La sera del 14 aprile, mentre i passeggeri ballavano nella sala da ballo e tentavano la fortuna ai tavoli da gioco, John Harper mise sua figlia a letto e fece le sue letture devozionali come faceva ogni sera. Alle 23.40 il Titanic urtò un iceberg. La nave inaffondabile era condannata. Sia che fossero increduli o inconsapevoli, i passeggeri continuarono nei loro divertimenti. Soltanto quando l’equipaggio della nave mandò una serie di segnali di pericolo, illuminando la notte senza luna, i passeggeri finalmente si resero conto della gravità della loro situazione. Seguì allora il caos.
Accadde tutto così rapidamente, che John Harper potè solo reagire. La sua riposta lasciò uno storico esempio di coraggio e di fede. Harper svegliò sua figlia, la sollevò e l’avvolse in una coperta prima di portarla sul ponte. Qui, con un bacio la salutò e l’affidò nelle mani di un membro dell’equipaggio, che la calò nella scialuppa numero 11. Harper sapeva che non avrebbe mai più visto sua figlia e che ella sarebbe rimasta orfana all’età di 6 anni.

Il Rev. Craig Dyer continua: ‘Che cosa dev’essere stato per lui separarsi da lei, salutarla con un bacio, deporla in una scialuppa e sapere che mentre tutti intorno a lui lottavano per sopravvivere a quella sciagura, egli era pronto a rinunciare alla sua vita perché altri potessero prendere il suo posto’.

Poi Harper diede il suo giubbotto di salvataggio a un passeggero, ponendo così fine ad ogni possibilità di sopravvivenza. Mentre la luce di altre ambizioni mondane incominciava a tremolare e a morire, quella di John Harper diventava ancor più luminosa.

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Rev. Craig Dyer: ‘Sappiamo da un sopravvissuto che egli in realtà gridava a gran voce: ‘Donne, bambini e peccatori, nelle scialuppe!’ Così egli capì che c’era qualcosa di più importante che sopravvivere a quel terribile disastro. Capì che c’era molta gente impreparata ad affrontare l’eternità’.

Mentre il suono del terrore e della confusione continuava, Harper si concentrò sullo scopo affidatogli da Dio. I sopravvissuti riferirono di averlo visto sul ponte superiore circondato da passeggeri terrorizzati, mentre pregava in ginocchio per la loro salvezza.
Alle 2.40 del mattino il Titanic scomparve sotto l’Atlantico del Nord, lasciando come una nuvola a forma di fungo di fumo e vapore sulla sua tomba e, tragicamente, più di mille persone, incluso Harper, che lottavano per le loro vite nell’acqua gelata. Egli cercò di trovare un pezzo di relitto galleggiante per aggrapparvisi. Rapidamente nuotò verso ogni persona che potè trovare, sollecitandola a mettere la propria fede in Gesù Cristo. Mentre la morte costringeva altri ad affrontare la follia dei progetti della loro vita, il desiderio di John Harper di portare uomini a Gesù Cristo divenne più vitale man mano che egli faceva gli ultimi respiri.
Ancora dal Rev. Craig Dyer: ‘Nell’acqua John Harper si muoveva come meglio poteva parlando a quante più persone possibili. La sua domanda era: ‘Sei salvato?’ Se non lo erano, spiegava loro il più rapidamente possibile il Vangelo’.
Presto John Harper cominciò a soccombere al mare. Persino nell’ultimo momento, questo instancabile uomo di fede immortale, continuò nello scopo della sua vita di conquistare le anime perdute.

Un sopravvissuto del Titanic ha dichiarato: ‘Sono un sopravvissuto del Titanic. Sono stato una delle sole 6 persone su 1517 ad essere tirato fuori dalle acque ghiacciate in quella terribile notte. Come le centinaia di persone attorno a me, mi trovai a lottare nelle acque fredde e scure del Nord Atlantico. Il gemito dei morenti risuonava nelle mie orecchie, quando galleggiò vicino a me un uomo che mi chiese: ‘La tua anima è salva?’ Lo udii rivolgersi anche ad altri e lui, con tutti quelli che erano intorno a me, sprofondarono sotto l’acqua per l’eternità. Lì, solo nella notte, con due miglia di acqua sotto di me, gridai a Cristo di salvarmi. Io sono l’ultimo convertito di John Harper’.

Harper, come sapeva, non sopravvisse, ma il suo esempio di fede imperitura e di consacrazione alla Parola di Dio vive come un esempio per tutti. In mezzo a quel disperato assembramento di uomini, donne e bambini che stavano annegando, egli li affidò alla croce e, così come visse, morì con quell’unico nome sulle labbra: Gesù Cristo.

 
 

Pubblicato il Set 10, 2019

di Matteo Angeloro

Sono rimasto colpito dalla facilità e dalla efferatezza con le quali oggi si ammazzano le persone pur essendo a volte parenti stretti quali padri, madri, fratelli, nonni, fidanzati ecc….Soprattutto quando i protagonisti sono i giovani, si versano fiumi d’inchiostro, talk - show televisivi condotti da presunti “esperti”, dibattiti vari e tavole rotonde; tutto per dare una spiegazione ad un fenomeno che sta assumendo proporzioni spaventose.

Ci si chiede: “Di chi è la colpa, della famiglia, della società, della scuola, dello Stato o della religione?” Certo la “colpa” è sempre soggettiva! Ma cosa pensare quando non si tratta più di un caso isolato, ma di un fenomeno piuttosto diffuso che si estende a macchia d’olio? Cosa facciamo, lasciamo tutto nelle mani degli “esperti”, aspettiamo che lo Stato, o la religione facciano la loro parte?

Il sottoscritto, in qualità di credente in Cristo Gesù, non vuole avere più voce in capitolo di tanti altri, ma una cosa può fare; parlare dell’amore di Gesù; già! Gesù, il “Grande assente,” Colui che dovrebbe avere il primo posto in una nazione che si definisce “cristiana” per antonomasia.

Quando si è lontani dagli insegnamenti che il Signore Gesù volle dare all’umanità, un’umanità decaduta nel peccato e senza via di scampo. Fino a quando nella famiglia, nella scuola, nella società e nella religione, Cristo continuerà ad essere il “Grande assente”, non scandalizziamoci più di tanto, quello infatti che i nostri occhi vedono, non è altro che il prodotto spontaneo di ciò che si è seminato.

Dice la Parola di Dio: “Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7).

Cari amici, è il Signore Gesù; che può risolvere tutti i problemi dell’uomo, in primo luogo quello del peccato a livello personale; riconoscersi peccatori è l’atto di coraggio più nobile che ogni individuo possa fare nei confronti di Dio; “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” 1 Giovanni 1:9.

ConoscerLo personalmente implica una vita guidata da Lui, impregnata del Suo amore, dei suoi insegnamenti, che sono tutti a favore del prossimo...

di chi la colpa 2“poiché tutta la legge è adempiuta in quest'unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, omicidi, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio….mentre Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge” (Galati 5:14).

Di chi è la colpa allora? E ’ la domanda che ci si fa…Il Signore dice che: “Il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il Signore che investigo…” (Geremia 17:9,10). Ma cos’è allora che fa la differenza?

di chi la colpa 1Cosa dobbiamo fare per vivere una vita che non abbia solo una “maschera”?

Essendo un uomo di fede vi aspettereste che proponga la religione (cattolica, protestante, evangelica , musulmana o buddista che sia), come mezzo per vivere degnamente questa vita che Dio ci ha dato. Ma vi sbagliate, niente di tutto questo.

Quante aberrazioni sono state commesse e si commettono in nome della religione? Non voglio offrire delle soluzioni che possono sembrare semplicistiche e superficiali, ma è mio desiderio incoraggiarvi a confidare nella persona più qualificata di questo mondo: “Gesù”, e siccome voglio aiutarvi, vi propongo di scrivermi, mandandomi una e-mail, ne parleremo insieme!

C’è senz’altro il modo per rendere la vita autenticamente “cristiana”, io l’ho scoperto, ed è la cosa più preziosa che ho!

Pubblicato il Set 10, 2019

PERCHE' ACCADONO ALCUNE COSE? LEGGETE E RIFLETTETE!

di Matteo Angeloro

La figlia dell'evangelista Billy Graham è stata intervistata in uno show televisivo americano, chiamato "Early Show", e la conduttrice, Jane Clayson, le ha chiesto:

"Come ha potuto Dio lasciare che il disastro a New York e le sue conseguenze potessero verificarsi?".

Anne Graham ha risposto in maniera estremamente profonda e penetrante:

"- Io credo che Dio sia profondamente rattristito da tutto quello che è successo, proprio come lo siamo noi, ma per anni abbiamo detto a Dio di uscire dalle nostre scuole, di uscire dal nostro Governo, e di uscire dalle nostre vite. E da gentiluomo che è, credo che Lui sia quietamente uscito. Come possiamo aspettarci che Dio ci dia le Sue benedizioni, e la Sua protezione, se prima esigiamo che ci lasci soli?" 

Vediamo, penso che tutto sia cominciato quando Madeline Murray O'Hare (oss.: che è stata assassinata, ed il suo corpo è stato ritrovato recentemente), si lamentò, poiché non voleva che si pregasse nelle scuole americane, e gli americani hanno detto OK.

Poi qualcun'altro ha detto che sarebbe meglio non leggere la Bibbia nelle scuole americane. Quella stessa Bibbia che dice: "Non uccidere, non rubare, ama il tuo prossimo come te stesso, ...", e gli americani hanno detto OK.

Poi il Dott. Benjamin Spock ha detto che i genitori non dovrebbero sculacciare i propri figli quando si comportano male, poiché le loro piccole personalità potrebbero essere alterate, e la loro stima personale danneggiata, ed il mondo ha detto: "Un esperto dovrebbe sapere ciò di cui sta parlando.", ed ha detto OK. (Oss.: Da notare che il figlio del Dott. Spock si è suicidato. )

Poi, in America, qualcuno ha detto che gli insegnanti, i direttori, ed i presidi farebbero meglio a non castigare i bambini quando si comportano male. E gli amministratori scolastici hanno detto che nessun membro scolastico dovrebbe toccare uno studente quando si comporta male, poiché la scuola non ha bisogno di cattiva pubblicità, o addirittura di citazioni in giudizio. E gli americani hanno detto OK.

Poi, in molti paesi del mondo, qualcuno ha detto: "Lasciamo che le nostre figlie abortiscano, se lo vogliono, senza neanche avvisare i propri genitori". Ed il mondo ha detto OK.

Poi qualche saggio docente scolastico ha detto: "Visto che i ragazzi sono ragazzi, e lo faranno comunque, diamo ai nostri figli tutti i preservativi che vogliono, così possono divertirsi quanto vogliono. Ed il mondo ha detto OK.

Poi, i maggiori ufficiali eletti nel mondo hanno detto che non importa quello che una persona fa in privato, anche se si tratta di un governatore, purché ci sia occupazione, e lavoro. Ed il mondo, d'accordo con loro, ha detto che non importa ciò che ognuno fa privatamente, incluso i presidenti, purché ci sia lavoro, e l'economia vada bene, ed ha detto OK.

Poi il mondo ha detto: Stampiamo dei giornali con foto di donne nude, e chiamiamo tutto ciò "Completo e realista apprezzamento della bellezza del corpo femminile". Ed il mondo ha detto OK.

Poi qualcun'altro ha portato quell'apprezzamento un passo oltre, ed ha pubblicato foto di bambini nudi, e li ha anche resi disponibili in rete. Ed il mondo ha detto OK.

Si ha il permesso di girare film e show televisivi che promuovono profanità, violenza, e sesso illecito. Si può registrare musica che incoraggia stupri, droga, omicidi, suicidi, e temi satanici. Ed il mondo li ha chiamati "intrattenimento", ed ha detto che non ha effetti collaterali, e che nessuno, comunque, lo prende in seria considerazione, e quindi ha detto OK.

Ora ci chiediamo perché i nostri figli non hanno coscienza, perché non sanno distinguere il bene dal male, e perché uccidono così facilmente estranei, compagni di scuola, e loro stessi. Probabilmente, se ci pensassimo bene, troveremmo una risposta. Io penso che il perché ha molto a che fare con: "Ciò che l'uomo avrà seminato, quello ancora mieterà" (Galati 6:7).

DOMANDA: "Caro Dio, perché non hai salvato quella bambina che è stata uccisa in una scuola americana?

Sinceramente, Studente interessato".

RISPOSTA: "Caro Studente interessato, a Me non è permesso entrare nelle scuole americane. Sinceramente, Dio".

È triste il fatto che molte persone si sbarazzano di Dio, e poi vogliono sapere perché il mondo sta andando all'inferno. 

È triste il fatto che crediamo a quello che ci dicono i giornali, ma mettiamo in dubbio quello che dice la Bibbia.

È triste il fatto che molti vogliono andare in paradiso, ma senza dover credere, pensare, dire o fare ciò che la Bibbia comanda.

È triste il fatto che molti dicono: "Io credo in Dio", ma continuano a seguire satana, che, tra l'altro, anche crede in Dio.

Siamo veloci a giudicare, ma non vorremmo essere giudicati.

È triste il fatto che si spediscono migliaia di scherzi attraverso le email, e che questi si ampliano a macchia d'olio, ma quando si tratta di spedire email che parlano di Cristo, ci si pensa due volte prima di farlo

È triste il fatto che l'indecente, il crudo, il volgare, e l'osceno viaggino liberamente in Internet, ma le pubbliche discussioni su Dio siano soppresse anche nelle scuole, ed al lavoro.

È triste il fatto che qualcuno può essere così infuocato per Gesù la Domenica, ma essere un Cristiano invisibile per il resto della settimana.

Pubblicato il Set 10, 2019

A cura di Giovanni Tortorici

Consiglio a chi legge quest’articolo di mostrare attenzione alla lettura perchè riguarda la salvezza dell’anima propria. Qualcuno, visto ciò che succede nel mondo, potrebbe affermare: ma come, Dio è amore e permette la morte di molta gente attraverso malattie ed infermità? E poi, tutti questi terremoti, e tutte queste guerre? Amico/a, se pensi questo, è perché non hai mai letto la Bibbia o non hai mai avuto interesse a conoscere la Parola di Dio.

la perla 1Nel vangelo di Giov. Cap. 3 ver. 16, sta scritto: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". Ancora in Timoteo cap. 2 ver. 3 a 4, sta scritto: "Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità". Puoi ancora leggere in Ezechiele cap. 18 ver. 23, dove sta scritto: "…provo forse piacere della morte dell’empio? Dice il Signore l’Eterno; e non piuttosto che egli si converta dalle sue vie e viva?…" . T’invito a leggere la Sacra Bibbia e a lasciarti illuminare da Dio, il quale è “il vero interprete” della Sua Parola. Ogni uomo deve chiedere a Dio di rivelarsi nella sua vita e nel suo cuore. Egli è il Padre dei luminari (Giacomo cap. 1 ver. 17). Difatti Gesù disse: "…io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la Luce della Vita". Giov. Cap. 8 ver. 12. Caro/a Amico/a, vuoi essere salvato?

Vuoi conoscere l’amore di Dio? Dio ha amore per te, per me e per tutte le creature di questo mondo. Infatti è scritto in I°Giov. Cap. 4 ver. 7 a 21: Carissimi, amiamoci gli uni e gli altri, poiché l’amore è da Dio, e chiunque ama, è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il Suo Unigenito Figlio nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di Lui. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Lui ha amato noi e ha mandato il Suo figlio per essere l’espiazione per i nostri peccati.

Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni e gli altri. Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni e gli altri, Dio dimora in noi e il Suo amore è perfetto in noi. Da questo conosciamo che dimoriamo in Lui ed Egli in noi, perché Egli ci ha dato del Suo Spirito. E noi stessi abbiamo visto e testimoniato che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed  egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore, e chi dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui. In questo l’amore è stato reso perfetto in noi perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio: che quale Egli è, tali siamo anche noi in questo mondo.

la perla 2Nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell’amore. Noi lo amiamo, perché Egli ci ha amati per primo. Se uno dice: io amo Dio, e odia il proprio fratello è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede? E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da Lui: chi ama Dio ama anche il proprio fratello. Il Suo amore ancora oggi, è quello di salvare la gente perduta insozzata dall’alcol, dalla droga, dalla prostituzione, dai vizzi della carne, dalle sigarette etc. Dio ha dato il Suo Figliolo Gesù Cristo come prezzo di riscatto delle nostre anime. Egli vuole il tuo cuore. Gesù ci amò cosi tanto da dire in fin di vita sulla croce del calvario: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno, Luca cap. 23 ver. 34.

Questo perdono è anche per te oggi; Gesù è pronto a stendere la sua gloriosa mano verso di te, talché Egli dice: Venite a me voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Matteo cap. 11 ver. 28. Il Signore dice: io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati. Isaia cap. 43 ver. 25, Marco cap. 2 ver. 5 a 12. E' scritto: come Gesù vide la loro fede, disse al paralitico: figliolo i tuoi peccati ti sono perdonati! Or vi erano la seduti alcuni scribi i quali ragionavano in cuor loro: perché mai costui parla in questo modo? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati se non Dio solo? Ma Gesù avendo subito conosciuto nel Suo Spirito che ragionavano queste cose dentro di sé, disse loro: perché ragionate voi cosi nei vostri cuori? Che cosa è più facile dire al paralitico: I tuoi peccati ti sono perdonati, o pure dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina.

Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, io ti dico disse al paralitico: alzati prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua. Ed egli si alzò immediatamente, prese il suo lettuccio e uscì in presenza di tutti, cosi che tutti stupivano e glorificavano Dio dicendo: non abbiamo mai visto nulla di simile! Chi mai può avere amore quanto Dio da dire all’uomo: vai i tuoi peccati sono rimessi! Oh quanto è meraviglioso e stupendo il Signore Iddio; nessuno sa amare come Lui ama. Egli sa donare la vita, la salute, la pace e la serenità; per Lui e per mezzo di Lui siamo perdonati e salvati. Dove possiamo trovare sulla terra un amore cosi puro e sincero? Tutti gli uomini siamo malvagi, spietati, amanti del denaro, del sesso, calunniatori, ladri, frodatori, senza amore per il nostro simile, abbiamo solo il pensiero di fare del male e non il bene.

Questo non proviene da Dio, ma dall’avversario accusatore Satana. E pure Dio aspetta con pazienza che lascia questi peccati e si converta al Signore che è Gran Perdonatore  come è scritto in Isaia cap. 55 ver. 7: lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente.

la perla 3Caro amico, ti ho scritto questo articolo per farti comprendere che Gesù ti ama. Accettalo oggi nel tuo cuore, Egli il Signore, ti garantisce che non te ne pentirai perché è Colui che dona la vita eterna, per la fede nel Suo nome. Diciamolo apertamente quanto è buono il Signore! Dove si può trovare sulla terra uno come nostro Dio che dice: come io vivo non ti lascerò e non ti abbandonerò, la mia benedizione sarà sopra te e la casa tua. Sappi che il Signore è grande e potente da liberare l’uomo da qualunque prigione, spirituale e materiale.

Oggi l’uomo ha molti nemici, ma Gesù è l’amico fedele; affrettati di accettarlo nel tuo cuore ora non domani, perché potrebbe essere troppo tardi, poiché il domani appartiene a Dio. Ti ho scritto questo articolo per farti sapere che Gesù il Signore Iddio, ti ama di un amore eterno. Caro amico, non fare signoreggiare il peccato nel tuo cuore, ma fai albergare Gesù. Dio ti benedica.

Se Gesù non fosse venuto a salvare l’umanità perduta, a motivo dei peccati.  Allora mangiamo, beviamo, divertiamoci perché domani dobbiamo morire, Isaia cap 22 ver 13, I°Corinzi cap. 15 ver. 32. Ma non è cosi, perché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Dio per essere giudicati  Apoc. Cap. 20 ver. 11 a 15.

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